Vagabondo

Pochi di noi, credo, vorrebbero vivere in eterno (dopo qualche millennio, saicheppalle!). Ma tutti probabilmente vorrebbero vivere piu' a lungo di una vita. Se dovessi decidere quanti anni vivere (in buona salute, ça va sans dire) mi piacerebbe morire dopo aver visto tutti i luoghi della terra, ed incontrato tutte le genti che ci stanno sopra.

Ma e' chiaro che poi uno troverebbe un trucco per allungarla ancora, perche' siamo fatti per vivere e non per pensare di dover morire, e allora cosa vuol dire vedere tutto? non vuol dire niente, perche' dipende quanto bene vuoi vedere. Ho attraversato recentemente le infinite lande semideserte del Texas centrale, punteggiate di pompe di petrolio di pozzi abbandonati, di cespugli di yucche rinsecchite, attraversate dai gomitoli ruzzolanti di tumbleweed (Salsola tragus) dei fumetti di Vilcoyote. Ma posso dire di aver visto veramente questi posti? E davvero non vorrei tornarci?

Dopo essere salito 10 volte sul Rocciamelone, da lati diversi, vorrei ancora tornarci. Magari per rivedere la Berardia subacaulis che vidi una delle volte che non avevo a farmi compagnia ne' la macchina fotografica ne' la conoscenza attuale della flora alpina. Oppure per dormire sul rifugio di vetta, cosa che non ho mai fatto e probabilmente non faro' mai. O per salire dal lago del Moncenisio passando per il Rifugio Stellina invece che percorrendo le "solite" vie del Tazzetti o del Ca' D'Asti.

Insomma, il raggio di azione della curiosita' puo' essere allargato o ristretto, il percorso puo' essere di migliaia di chilometri o di poche centinaia di metri, a migliaia di chilometri o a poche centinaia di metri da casa tua, ma il viaggio, a piedi o su un mezzo piu' o meno veloce, resta una delle esperienze piu' belle della vita.

Per questo una delle sezioni del sito e' dedicata alle emozioni che la vista di un paese lontano puo' offrire, quando ogni passo e' la scoperta di paesaggi nuovi e genti mai incontrate, degli odori alieni delle spezie tropicali o del fish-'n-chips, del caldo umido della jungla o del metro' di New York in estate, del tempio del Borobudur o della cattedrale di Notre-Dame.

Una seconda sezione invece e' dedicata alle gioie di una passeggiata in montagna che ti mette di fronte alla fatica ed all'emozione della conquista, a silenzi innaturali ed aria rarefatta e inodora, ai lievi profumi dei fiori, a quello pungente dell'ozono dei fulmini ed a quello dolceamaro del terreno bagnato dalle prime gocce di un temporale improvviso.

Infine, riflesso della mia passione per la botanica ed in particolare per la conoscenza e classificazione delle essenze floreali spontanee italiane, una sezione specifica per descrivere le passeggiate piu' proficue da questo punto di vista, per chi volesse vedere in natura specie particolarmente vistose o rare, oppure perche' il luogo abbonda di specie diverse. Escursioni in luoghi la cui ricchezza floristica me li fa amare e conoscere in maniera particolare.

Buon viaggio!

Per il mondo

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